Suor Mary Glowrey

Fondatrice dell'ospedale di San Giuseppe

La Serva di Dio Mary Glowrey JMJ nacque a Birregurra, nello Stato federale di Victoria in Australia, nel 1887 da genitori cattolici di discendenza irlandese, terza di nove figli. Il suo percorso di studi fu particolarmente brillante: eccelleva in moltissime materie e in particolare nelle lingue e nelle materie umanistiche ma finì con il laurearsi in medicina. Iniziò infatti a studiare per un Bachelor of Arts presso l'Università di Melbourne nel 1905 ma, dopo una lunga preghiera e l'incoraggiamento del padre, Mary passò al corso di medicina e si laureò con un Bachelor of Medicine e Bachelor of Surgery nel 1910. Mary successivamente approfondì gli studi in ostetricia, ginecologia, oftalmologia e otorinolaringoiatria. Lavorò quindi al St. Vincent's Hospital e al Royal Victorian Eye and Ear Hospital di Melbourne. Il 24 ottobre 1915 Mary lesse un opuscolo sulla vita di Agnes McLaren, una dottoressa scozzese convertitasi in tarda età alla religione cattolica, pioniera della medicina missionaria. L’ opuscolo parlava del terribile tasso di mortalità tra i bambini in India, e del disperato bisogno di medici missionari: quella lettura cambiò radicalmente la direzione della sua vita. Mary Glowrey in seguito scrisse che iniziò a leggere questo opuscolo per curiosità, ma lo finì in ginocchio, convinta che Dio la stesse chiamando in India. Mary nel 1920, all'età di 33 anni, pose fine alla sua fiorente carriera come specialista di otorinolaringoiatria e abbandonandosi completamente alla volontà di Dio salpò per l'India per diventare un medico missionario.

Lì si unì alla Congregazione di Gesù Maria Giuseppe, un Ordine olandese che era stato invitato in India per migliorare l’assistenza sanitaria delle  donne. Durante i suoi anni di formazione religiosa non lavorò mai  come dottore, ma aiutò nel dispensario e studiò due nuove lingue: l'olandese, la lingua della Congregazione, e il Telugu, il locale linguaggio indiano. Suor Mary tornò a esercitare la professione medica dopo la professione religiosa temporanea ricevendo  un permesso speciale dal Papa per farlo, poiché ai religiosi non fu permesso di operare come medici fino al 1936.

Suor Mary Glowrey dedicò la vita a prendersi cura degli ammalati e a portare consolazione agli afflitti. Senza risparmiarsi riceveva gli innumerevoli pazienti che si recavano da lei per l’assistenza medica e che spesso, senza mezzi di trasporto, compivano lunghi tragitti dai villaggi più lontani. Anche i malati rannicchiati nelle piccole capanne erano raggiunti dall’indomito zelo di suor Mary. Nel 1925 suor Glowrey fondò l'ospedale di San Giuseppe: un anno dopo,  leggiamo sui registri, vi erano 90 degenti e 44.180 pazienti ambulatoriali e lei era l'unico medico. Suor Mary formò le ostetriche, fondò i dispensari e successivamente istruì nuove infermiere sia tra le suore che tra le donne locali, visitò villaggi per portare assistenza sanitaria a coloro che non potevano viaggiare e proseguì nell’insegnamento e nella scrittura di articoli,  approfondendo anche lo studio dei rimedi tradizionali. Nel 1943, suor Mary fondò l'Associazione Cattolica per la salute dell'India (CHAI) che serve oltre 21 milioni di persone in India ogni anno. Suor Mary Glowrey era un modello di fede e abbandono in Dio, di sincera umiltà e serena semplicità: i poveri erano le persone che aveva scelto di servire e i pazienti incurabili avevano un posto speciale nel suo cuore. La sua vita fu un olocausto come la malattia che la condusse alla morte. Abbandonò la vita terrena il 5 maggio 1957 con le parole "Gesù, Maria e Giuseppe e mio Gesù ti amo". Le sue spoglie mortali furono sepolte a Bangalore. Monsignor  Ignatius Mummadi, l'allora vescovo di Guntur, disse: “Suor Mary era una creatura speciale di Dio e una grande anima che ha abbracciato il mondo intero ".

Oggi, suor Mary Glowrey è venerata da molti e in India la sua eredità continua a portare frutti. La sua vita era caratterizzata da una straordinaria umiltà, dal desiderio di fare la volontà di Dio e dalla devozione allo Spirito Santo. È solo attraverso una riflessione su questi tre aspetti che possono essere compresi il suo impegno missionario, le grandi opere che ha realizzato, le sfide che ha affrontato e vinto e anche come sia stata allo stesso tempo zelante e distaccata nel suo impegno missionario. Mentre affrontava ostacoli apparentemente insormontabili, tra cui carestie, siccità, difficoltà causate dalla seconda guerra mondiale, inadeguate finanze e impenetrabili burocrazie, suor Mary ricordava sempre che il lavoro che stava intraprendendo non era solo il suo lavoro, ma l'opera di Dio.