Vaticano: Il Card. Filoni all’Assemblea delle POM: Mese Missionario Straordinario, formazione dei catechisti, rinnovamento

Roma (Agenzia Fides) – La celebrazione del Mese Missionario Straordinario dell’Ottobre 2019, la formazione dei catechisti dei territori di missione, la necessità di individuare nuove forme di preghiera, animazione missionaria e raccolta fondi per la missio ad gentes : questi i tre temi affrontati dal Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Presidente del Comitato Supremo delle Pontificie Opere Missionarie, nel suo discorso all’Assemblea Generale Annuale delle POM, che si tiene alla Fraterna Domus di Sacrofano (Roma) fino al 1° giugno (vedi Fides 24/05/2019). 
Il Cardinale, che è intervenuto nel pomeriggio di ieri, ha sottolineato prima di tutto l’importanza della Lettera Apostolica Maximum Illud di Papa Benedetto XV, che diede inizio al “proficuo rinnovamento evangelico della missione ecclesiale”, il cui centenario Papa Francesco ha voluto celebrare con un Mese Missionario Straordinario.
Con la sua Lettera Papa Benedetto XV desiderava raggiungere essenzialmente tre obiettivi, ha ricordato il Cardinale Filoni: “Anzitutto invitava tutta la Chiesa e le Chiese locali, a farsi carico della missione non delegando a ciò solo istituzioni e congregazioni religiose particolari. In secondo luogo, riqualificare evangelicamente la missione significava per lui, richiamare che la missione della Chiesa ha come unico ed esclusivo oggetto l’annuncio del Vangelo, la fede e la testimonianza della carità. Il terzo aspetto consisteva nella esplicita volontà del Papa di spezzare ogni indebito connubio della fede e della sua missione con interessi coloniali, con ideologie nazionalistiche eurocentriche, molto forti in quel periodo”.  
Per il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, anche Papa Francesco, celebrando il centenario di questa Lettera Apostolica, desidera fondamentalmente tre cose: “in primo luogo, ci invita a rinnovare la missione come impegno battesimale di tutti i fedeli senza lasciare o delegare ai soli istituti missionari questa fondamentale dimensione della fede di tutto il Popolo di Dio; in secondo luogo, la missione deve diventare il paradigma della vita ordinaria e di ogni azione della Chiesa, da ultimo, a tutti i cristiani nelle loro diocesi, parrocchie, movimenti e gruppi ecclesiali, viene chiesto di costituirsi in stato permanente di missione”. 
Il Cardinale ha poi sottolineato l’importanza fondamentale dei catechisti nella vita delle giovani Chiese dei territori di missione, definendoli “la figura chiave dello sforzo di evangelizzazione, specialmente in ambienti e comunità rurali”. “Sono responsabili di moltissime comunità missionarie a loro affidate dai Parroci e dai Vescovi – ha ricordato -, conducono la liturgia domenicale della Parola molto spesso con la distribuzione dell’Eucaristia, sono responsabili della preghiera e della carità, vivono con la loro famiglia in mezzo ai loro connazionali cristiani e non cristiani, membri dello stesso villaggio e comunità civile, preparano bambini e adulti ai sacramenti”. Quando i catechisti sono “seriamente impegnati e ben valorizzati e ben formati, sono veri animatori e formatori dell’intera comunità cristiana insieme ai Vescovi, ai presbiteri e ai diaconi permanenti”. 
Nel contesto dei mutamenti sociali ed ecclesiali che toccano anche questo ministero, “è necessario scoprire sempre nuove forme di essere e fare il catechista” ha affermato il Card. Filoni, che ha indicato l’opportunità di affidare la catechesi non più solo ad un uomo o a una donna particolarmente disponibili e preparati, ma anche ad équipes composte da uomini, donne, famiglie, giovani, un diacono permanente, un religioso o una religiosa e persino a dei bambini. E’ necessario però formare queste piccole équipes di quattro o cinque persone affinché “possano portare una vera testimonianza di fede e di Chiesa nel mondo”. 
Per raggiungere questo obiettivo le Chiese locali devono assicurare una adeguata formazione iniziale e permanente dei catechisti, scelti dopo un attento discernimento, curare le strutture formative e scegliere formatori preparati, risolvendo anche le questioni di ordine pratico. “I Vescovi locali con i Presbiteri e i Religiosi – ha raccomandato - devono prendersi seriamente cura di questi importanti e fondamentali collaboratori nell’opera della missione della Chiesa nei territori a loro affidati”.
Il Card. Filoni ha quindi proposto una più stretta collaborazione con i Vescovi e le Chiese locali: “Rispettando le diverse esigenze e realtà locali di ciascun paese, le Direzioni Nazionali delle Chiese particolari affidate alla CEP, in collaborazione di coordinamento con il Segretariato Internazionale della Pontificia Unione Missionaria, potrebbero interagire ordinariamente con il processo formativo dei Catechisti e così svolgere regolarmente il nostro dovere di animazione missionaria del Popolo di Dio. In questo modo il loro servizio di formazione missionaria raggiugerebbe la pastorale ordinaria delle loro Chiese, non si svilupperebbe parallelamente, ma interagirebbe con i bisogni locali di formazione ecclesiale per la missione. I Catechisti riceverebbero nella loro preparazione un’adeguata formazione missionaria”.
L’ultimo tema toccato dal Cardinale nel suo discorso ha riguardato la necessità di “ripensare le modalità di preghiera, di animazione missionaria e di raccolta fondi per la missio ad gentes del Papa insieme alle Chiese Particolari”, nell’ambito di “un’autentica e radicale riforma delle POM nello spirito indicatoci dal Santo Padre Papa Francesco nella Evangelii Gaudium”. A questo riguardo ha proposto di sviluppare nuove forme di presenza delle POM sia presso i Santuari mariani e altri luoghi cari alla devozione popolare come anche nel mondo dei mezzi di comunicazione sociale che sono a servizio della preghiera e della formazione della fede. Ai Segretariati Internazionali delle quattro POM ha chiesto poi di “iniziare un processo unitario di discernimento su modalità proprie per un impegno di fundrasing centrale”: “La preoccupante diminuzione dei fondi, che le POM ricevono e possono distribuire, ci impone perciò uno sguardo nuovo anche sul fundraising” ha concluso. (SL) (Agenzia Fides 28/05/2019)